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2 - Viaggi
Il dopo è tutto il mio presente. Lo dico per me, lo dico per chi pensa soprattutto al prima, a quando potevi fare, a quando riuscivi meglio. Bisogna pensare soprattutto al dopo. Ci si deve riprendere, la vita continua e la voglia di vivere, di fare, deve prevalere. Si tratta soltanto di riabilitare la il corpo, rieducare la mente. Non è facile, ci vuole tempo.
Il mio dopo è fatto soprattutto di viaggi. Tra cliniche all’estero, operazioni, riabilitazione e consulti ho passato un anno e mezzo di calvario tra i camici bianchi. Sono stati mesi duri, e mesi, anche, di riorganizzazione. Ero una persona nuova. A quel punto dovevo solo capire cosa potevo fare con questo nuovo corpo. Certo, non è uno scherzo.
Ero alto, facevo sport, mi piaceva viaggiare, avevo 30 anni e voglia di vivere e improvvisamente mi sono ritrovato in pensione, molto più basso e immobilizzato. La cosa più sbagliata è trasportare su due ruote ricordi e rimpianti…Bisogna solo valutare giorno per giorno quello che puoi fare.
Oggi. Adesso.
Insomma, avevo una vita da reinventarmi. Partendo dalla sedia a rotelle, inseguendo i sogni.
Sempre uguali quelli: vedere il mondo, conoscere altre persone, altre esperienze.
In questi anni, tra il 1990 e il 1992, ho visto altri paesi. Ho visto l’America, l’Australia, il Venezuela. Ho conosciuto amiche e amici carissimi che sono entrati nel mio cuore.
E tra tutte le avventure, giusto per anticipare il prossimo capitolo, ricordo quella capitata in Venezuela con un catamarano Lagoon che ci è stato rubato dai pirati: ovviamente non è andata proprio come si vede nei film (solo un po’ peggio e un po’ meno romantico), di fatto, però, una barca è sparita dall’orizzonte del mare lasciandosi dietro un’emozione, un soffio di vita, un nome da cui ricominciare...
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